1. |
Lacrimoni
03:19
|
|||
Eccolo il modo perfetto, un gioco semplice senza ricatto
tu che entravi nel palazzo, meravigliandoti di essere il lupo
E sopra i tetti i camini a sbuffare, il fumo nero del mio malumore
col posto fisso da mantenere, dentro la fabbrica dell'apparire
E d'improvviso a ciel sereno, tutti avevano ragione
la puoi tenere tra le mani ma non fartela rubare
Ma che bei tempi di scuse, ci nutrivamo di tutti i complotti
come confondere la guerra per amore dei nostri diritti
Nessuno a toglierci la terra,
Nessuno a spegnere la rabbia,
Nessuno a dare la precedenza,
a quello stronzo in bicicletta
E d'improvviso a ciel sereno, tutti avevano la soluzione
tu l'hai tenuta tra le mani, oddio l'hai fatta scivolare
Ed abbiamo brindato, che cazzo dovevamo fare?
durante la festa, sentirci male per chi muore?
Per chi urlava al peccato, infastidito fosse troppo cresciuto
la notte in cui tutti hanno visto e mentito.
E chissà quando avrà fine questa ricerca del limite?
che più lo ignori e stai meglio
Scaffali colmi delle risposte
un futuro pronto, senza domande
che poi chissà perché serviva farle?
Ho il miglior posto e no, non vedo niente
Mentre chi vive raccontando errori,
chi per quei figli che manco volevi
Tu che eri in piazza coi tuoi occhi buoni
e poi i Lacrimoni, poi,
i militari
E d'improvviso il cielo è nero, nessuno vuole più la tua ragione
Tu la raccogli tra le mani
E d'improvviso il cielo è nero, nessuno sceglie più la tua soluzione
ti era caduta dalle mani, forse per il troppo amore
|
||||
2. |
Oggi a te, domani a te
04:01
|
|||
Non si parlava già più di altro, se non di un salto
e di quel vento che ci è mancato sotto ai piedi
di me, bendato, fermo alla guida di un camion
e voci ed urla di piacere ai miei sorpassi scomposti
Guardando in punta di piedi, oltre quel muro
a letto presto con un solo occhio chiuso
armati fino ai denti di colpi e lotte di classe
e quel cristo malnutrito senza rimedio
distrutto dalla tosse
E tutta una vita a tappare buchi, a tenere il mare
in una bottiglia, su di un mensola, in bella vista
per poi tornare indietro, far del tormento la tua famiglia,
che ti inghiottirà senza vergogna
Guardando in punta di piedi, oltre quel muro
a letto presto con un solo occhio chiuso
armati fino ai denti di colpi e lotte di classe
e quel cristo sceso dalla croce
preso a botte in una piazza indifferente
Ed oggi a te, domani a te
senza sorprendersi del tempo che non c'è
di chi si è preso le illusioni
fatte trofei per pochi
Ed ero entrato a piedi nudi
non ci dormivo
mentre sentivo tremare le pareti
E noi ancor qui, a dare un nome a quei "se".
a morder tutto, dividerci l' "io"
ammalarci di tutti i perché
Chiedimi ancora se tutto era valso
stanno scrivendo il tuo nome in corsivo
e non ti è ancora chiaro?
E allora chi ha taciuto, per non crear disturbo
chi ha rubato tutto quanto, non ha pagato il giusto
chi padrone del consenso, si è poi comprato il dubbio
hai visto come il nero ha poi coperto tutto?
C'era un mucchio di spazio, ci sei cascato dentro
facendo re il ritardo, solo, dentro te stesso
chi ha scelto di morir qui o dritto nel suo letto
se oggi hai preso te, domani farai lo stesso
Guardando in punta di piedi, oltre quel muro
a letto presto con un solo occhio chiuso
armati fino ai denti di colpi e lotte di classe
e quel cristo ormai fuggito, fuorilegge,
Eroe di corte
|
||||
3. |
Porto Rancore
03:56
|
|||
Tratteggio la linea mi metto d'impegno a seguirla,
con le unghie e coi denti, in fondo è stata solo mia la scelta
e non volevo tradirla
E poi mi dici provare è l'anticamera del mio fallire
che cosa costa lasciare quello che non si può trattenere?
Rimane un suono continuo e mai banale
Porto Rancore vago
Porto Rancore come uno scudo
Porto Rancore per chi dice è un vizio
solcare il mare per sognare un tetto
Porto Rancore per le notti in bianco
dentro una scuola senza libri ed in ostaggio
Chi ha costruito la casa sopra quel letto di spine?
Spostando tutti i piatti e i coltelli,
solo per farti impazzire,
invitarti ad abbandonare
Ma a cedere sei sempre in tempo
A credere in Dio sei sempre in tempo
Porto Rancore cauto
Porto Rancore come diversivo
Porto Rancore a chi non ha vergogna
è un mantello nero con cui mi riparo
Porto Rancore e sono dentro l'autobus
ho una valigia e le tue rose in regalo
Porto Rancore sacro
Porto Rancore ed è un mio diritto
Porto Rancore è un lenzuolo bianco
ad alcuni forse è parso più uno straccio
Porto Rancore per ogni respiro
per questo progresso a tappe cosi necessario
Che importa avere una bilancia?
pesare tutto poi diventa indifferenza
Che importa avere una cassaforte?
polmoni nuovi dentro protetti dalle fiamme
Che importa avere un cacciavite?
svitarci tutti quei dilemmi tanto crepi uguale
Che importa avere un ideale?
se ti ci lavi bene i denti e lo vuoi subito sputare
Porto Rancore invano
Porto Rancore a me che l'ho capito
Porto Rancore a chi troppo occupato
per maledirmi dal suo bel divano
Porto Rancore e vedrà qualcun altro
di riposare bene e tutto il resto ignorarlo
Porto Rancore aspro
Porto Rancore a chi ha nascosto il viso
Porto Rancore avevo visto giusto
nel non sentirmi parte del tuo piano
Porto Rancore per questo disastro
questo morire prima e poi pensare, ora che faccio?
|
||||
4. |
Clemente smarrito
03:50
|
|||
Cammina lento non ti girare con mani ed occhi bendati
pensi già ai prossimi graffi, chi tornerebbe indietro mai?
eppur la in alto è voragine tra cavi elettrici e nere serpi
seppur la strada sia complice, mai l'hai trovata e lo sai
Oh, lingue di fuoco
nessun capello torto
nessun morto e/è risorto
Oh, lingue di fuoco
nessun debito assolto
nessun diavolo in corpo
Tappeti rossi di benvenuto
nella tua testa, stesi nella tua testa
Guidami è notte, non fermarti da nessuna parte
Ad ogni angolo, orecchie tese, porte chiuse
Rosso quello che vedi, senza possibilità di fuga
la risposta che cercavi è qui, invano
dispersa da un vento che
ha sradicato i segnali, alzato polvere
Tappeti rossi di benvenuto, Buona fortuna!
Preghiere senza colpe, ogni sera
ci trascinano in cima alla collina
|
||||
5. |
Gli anni simili
04:54
|
|||
E luce alta, bianca fu spaventa quel mostro fantasma ed i suoi occhi di sonno
è forte che non vedi niente, e non hai santi a proteggere, nessuno a cui volgere
Non c'è soffitto e cadon giù i cocci che non puoi raccogliere
qui è già un potere il disordine
Ma c'erano torti, erano tutti davanti a te
c'era mentre eri intento a sparire chi si trovava qualcosa da odiare
e tu proteggili tutti perché domani chissà che capiti a te
sangue dal naso col freddo a curarci i lividi
E poi ti giuro d'aver visto una montagna di croci e su ciascuna la tua testa
Ma poi ti giuro d'aver visto una montagna di croci
e una piscina dove tutti eran felici con al collo la propria pietra
Ma c'erano torti, erano tutti davanti a te
c'era mentre eri intento a sparire chi si trovava qualcosa da odiare
e tu proteggili tutti perché domani chissà che capiti a te
ripulir dove hai lasciato entrare i demoni
E chi ha avuto bisogno di tutto quello di cui bisogno non c'è
con te fermo a guardare chi si ingozzava del male minore
ma un paese ci vuole, almeno per mandarlo tutto a puttane
quel caffè caldo al lago a scaldarci gli animi
Aspetta un attimo - C'è una voce già qui fuori
Aspetta un attimo - Eri tu od io a bussare?
Aspetta un attimo - Cazzo è domenica voglio dormire!
Aspetta un attimo!
Ed ecco qui, stavamo sempre a ridere
a far tutto per non credere
a finger male quest'ingenuità
che ora è una sconfitta
Ma c'erano torti, erano tutti davanti a te
c'era mentre eri intento a sparire chi si trovava qualcosa da odiare
e tu proteggili tutti perché domani chissà che capiti a te
teneramente sorpresa dei nuovi spigoli
E chi ha avuto bisogno di tutto quello di cui bisogno non c'è
con te fermo a guardare chi singhiozzava del male minore
ma un paese ci vuole, almeno per mandarlo tutto a puttane
e arrivar tardi con gli anni ormai più che simili
|
||||
6. |
Finestre di niente
03:22
|
|||
Entra pure, varca la soglia
li dove nessuno ha più la traccia
dove le mosche non hanno memoria
di un me bambino e del suo sangue in faccia
Stringi di più, infinito tra le tue braccia,
il buio dentro la stanza
Stringi di più, infinito tra le tue braccia,
non c'è nessuno che guarda
Ma quanti eravamo la dentro a resistere? (Perché ?)
stretti, in cambio di nulla
Qualcuno sapeva che c'era da insistere (Come?)
ma non lo ha detto, credi alla sventura?
Entra pure, aspetta la pioggia
non c'è ombrello al mondo che ripara
veloce, la paura non ti sfiora
ridi nel sole, qui è Coney Island!
Stringi di più, infinito tra le tue braccia,
osserva quello che manca
Ma quanti eravamo la dentro a resistere? (Perché ?)
stretti, in cambio di nulla
Qualcuno sapeva che c'era da insistere (Come?)
ma non lo ha detto, oddio che sciagura!
E finalmente seduti, per goderci un po' meglio
tutte le porte che sbattono
E si parlava di alberi, del diventar Cherofobici
adesso che neanche io, scrivo più
Ma quanta sete avevamo, tra le finestre di niente,
ignoravamo il pericolo
Come potevo sapere, avere troppo da dire
sarebbe stato l'ostacolo?
Come potevo sapere il segreto era quel livido
non ti ho nascosta mai, rivendico!
|
||||
7. |
Avrà i tuoi occhi
03:45
|
|||
Ed infine il tetto ha ceduto nel momento in cui
tu eri li presente, fermo come un gigante di carta
cosa dire del tempo che spezza le ossa e piega la faccia,
di un'ombra suicida sul litorale di Ostia?
Con gli anni ci sarebbe andata bene anche la sabbia
senza un castello trovar qualcuno a cui potere dare la corona
bastava fosse alto abbastanza
non ci togliesse la vista sulla tua estate in spiaggia
Vedi! Guarda! Ormai è quasi ora!
Cosi spingi via i tuoi occhi rossi
Ma se sei il primo che lascia, dimenticando la porta aperta
cosi che il freddo conquisti la stanza
il tuo paese che non ti assomiglia
dove chi cresce non trova aria, annega in un bicchiere senz'acqua
dove il dolore di qualcuno la buona novella
o l'abitudine che tanto poi passa
Cosi spingi via i tuoi occhi rossi, mettiti l'anima in pace dai
che qui non volervi neanche venirci!
Più forte delle onde che sbattono, chiedevamo scusa per la nostra fretta
a chi ci aveva tolto il pane di bocca lanciando sassi da una finestra
cosa che non pareva certa, cosa ormai detta, persa nell'aria
Ed avevamo regole per una buona convivenza, cambiavano veloce dal mattino alla sera
non saremmo stati mai più come prima
Cresce chi è rimasto qui, cresce senza lacrime in cui affogare
Confuso dentro troppi premi senza vincitore
distratto da quel telefono che suonava da ore
Cosi spingi via i tuoi occhi rossi, mettiti l'anima in pace dai
che qui non volevi neanche,
Viverci.
|
||||
8. |
Il giorno di festa
04:51
|
|||
E cosi poi hai trovato una giungla,
eri certo manco fosse sempre stata casa tua
io ti ho detto era solo campagna
dove l'erba ad un tratto si era fatta molto alta
E come è strano trovarsi questo scontro dentro casa,
dritto nel piatto, non era certo per tua madre l'idea di una cena
fuori c'è un buio perfetto ma non nasconde la rabbia
Di chi respira qui in un silenzio irreale
nemmeno si accorge di chi nel sonno pianifica una rivoluzione
Se c'è una colpa, se c'è un errore
tutti li tristi con gli occhiali da sole
le tasche piene dei tuoi "non disturbare"
Si che c'è una colpa, che c'è un orrore
nessun passo indietro per non dar dispiacere
essere al mare, guai a volersi tuffare
Ed era il momento migliore per avere un'idea
impacchettarla per tutti, fare che non fosse solo tua
cosi seduto in disparte, proprio nel giorno di festa
in una stanza dai muri di acqua, pronti a piegarsi
in una tempesta
Chi respira qui in un silenzio irreale
nemmeno si accorge di chi nel sonno pianifica una rivoluzione
Se c'è una colpa, se c'è un errore
tutti li tristi con gli occhiali da sole
le tasche piene dei tuoi "non disturbare"
Si che c'è una colpa, che c'è un orrore
nessun passo indietro per non dar dispiacere
essere al mare, guai a volersi tuffare
Se errare è umano, diabolico è voltare la testa,
alzare le spalle nascosto da dietro una tenda
la stessa che poi hai spostato per puntare l'arma,
tirare il grilletto e colpire con calma
ridere forte del sangue che macchia,
rinchiudere in fretta, pulire la stanza,
lavarti i capelli ed attendere l'ombra
che non è più la stessa, nessuno più inganna
le senti le risa e la gente che balla?
Ma nessuno si volta o ha fatto domande
Nel giorno di festa
|
Streaming and Download help
If you like Requiem for Paola P., you may also like:
Bandcamp Daily your guide to the world of Bandcamp